Quando la percorrenza chilometrica media cresce (o anche quando è bassa, per taluni marchi – si scherza!), statistica vuole che un guasto prima o poi si verifichi. E di norma, si verificherà proprio nelle condizioni più impensate e sfavorevoli.
Un modo per tutelarsi è, come sovente detto, avere con sé l’attrezzatura necessaria per effettuare piccole riparazioni. Ma al primo posto c’è la regolare manutenzione e ispezione della moto. Seguire scrupolosamente il piano di manutenzione è fondamentale, affinché le probabilità che il mezzo ci abbandoni sul più bello si riducano significativamente. Per chi pratica maxi-enduro, poi, gli intervalli di manutenzione della casa madre potrebbero essere anche troppo ottimistici e occorre curare le manutenzioni periodiche con maggiore frequenza.
Prima di uscire è buona norma verificare lo stato della moto: livelli, serraggio della viteria (inclusi ripari, carene e telaietti…), perdite d’olio, stato della trasmissione, pastiglie, impianto elettrico e, importantissimo: cuscinetti.
A uscita conclusa è altrettanto buona norma ispezionare accuratamente la moto: spesso ci si accorge dei danni di una caduta con un controllo più accurato. E spesso ci si rende conto che si è rischiato, oltre il guasto, anche di procurarsi infortuni. Inoltre, alcuni problemi possono manifestarsi solo a caldo, e identificarli può aiutare a curare il problema con il dovuto anticipo. Ciò, perché di solito la moto dà qualche avvisaglia su futuri problemi.
Un ultimo consiglio, poi, avente valore a lungo termine: rispettare la moto a freddo. Specie sui grossi monocilindrici. Questo è un accorgimento che potrebbe anche farvi ripensare alle considerazioni che avevate fatto sulla longevità del vostro motore.
I guasti che possono verificarsi durante un’uscita sono molteplici, e si distinguono in due categorie: quelli riparabili, e quelli non riparabili. Fra i più comuni guasti riparabili, si contano:
- Bucature (avete l’occorrente per riaprare lo pneumatico? siete in grado di stallonare e rimuovere lo pneumatico dal cerchio?)
- Rotture o piegature di leve e pedali (avete leve di ricambio? avete una pinza per rendere nuovamente utilizzabile il pedale freno o la leva cambio?)
- Rotture di cavi (avete un cavo frizione o acceleratore con voi? siete in grado di sostituirlo?)
- Perdita o non corretto serraggio della viteria (avete gli attrezzi e snodi per raggiungere quella vite così scomoda?)
- Liquido freni e frizione: le pompe o i cilindretti possono perdere: avete un po’ di fluido almeno per raggiungere l’officina più vicina?
- Perdita di tensione della catena: è facile, se vi trovate a dover affrontare un acquazzone per tanti chilometri. O lubrificate di frequente, oppure vi troverete dopo poche centinaia di chilometri con la catena pesantemente allentata. Siete in grado di ripristinare il corretto tensionamento da soli?
- Guasto del regolatore di tensione: avete un regolatore di scorta con voi?
- Perdita delle chiavi: avete la chiave di riserva con voi?
- Rottura della catena: avete un giunto catena? Avete gli strumenti per smagliare una catena e richiuderla, se non avete un giunto catena? (vedete anche l’articolo dedicato)
- Rottura di cavi elettrici: avete un po’ di spezzoni di cavo e nastro isolante?
- Guasto alla candela di accensione: se avete un monocilindrico con una sola candela, beh: portarne una di ricambio (e una chiave per smontarla!) è idea saggia.
- Rottura di telaietti o sistemi di ancoraggio di borse o bauletti: avete delle cinghie con voi?
- Guasto alla batteria (avete una avviatore con voi?)
- Sfilamento di manicotti, rottura di tubazioni o innesti rapidi (avete fascette, tubo e giunzioni? A volte, anche una penna bic può funzionare per riparare un innesto rapido)
Altri guasti possono rientrare in particolari casistiche specifiche (p. es.: le prime Honda Transalp 600 hanno le centraline CDI deboli: portatene una con voi!).
Riguardo i guasti che con molte probabilità non sarà possibile riparare, contiamo fra i tanti:
- Rottura dei cuscinetti ruota (qual è la percorrenza attuale dei cuscinetti? avete percorso molto fuoristrada? dovete affrontare un lungo viaggio con cuscinetti dalla storia ignota?)
- Guasto elettronico o elettrico (se non funzionano le candele, difficile ripartire…)
- Guasto alla frizione
- Rottura di un paraolio (paraolio pignone, ad esempio…)
- Guasto allo statore o alternatore (anche se potete andare avanti finché la batteria non si scarica)
- Rottura della pompa acqua
- Filtro benzina intasato (il serbatoio è in buone condizioni? Valutate un trattamento a base di Tankerite…)
- Rottura trasmissione finale (p.es.: rottura del giunto cardanico, catena se non si ha attrezzatura per ripararla…)
Quando avviene un guasto non riparabile, non è semplice avere lucidità e prontezza per effettuare la scelta migliore. Se non si è da soli, un componente del gruppo può raggiungere un punto con copertura di rete per chiedere soccorso. Altrimenti, non c’è scelta che lasciare la moto per il tempo necessario a contattare un soccorso tecnico.
Purtroppo per il nostro sport, in alcuni contesti occorre specificare la necessità di un carro attrezzi o fuoristrada con carrello capace di raggiungere il punto in cui la moto si è fermata.
Se poi si ha fortuna di trovarsi nei paraggi di qualche edificio o azienda, si può richiedere possibilità di ospitare la moto per il tempo necessario all’arrivo del soccorso o del meccanico.
Un’ultima considerazione, anch’essa pressoché banale: più sono gli accessori e dispositivi installati, maggiore sarà la probabilità di guasti, danni all’impianto elettrico e difficoltà nell’identificare le cause di malfunzionamento (una comune presa USB non stagna o non bene installata può procurarvi noie elettriche, specie se non avete fusibili o capacità per diagnosticare il problema, magari con un multimetro…). Ah, e poiché i guasti capitano quasi sempre prima che faccia buio, magari mentre eravate accaldati lungo un percorso fuoristrada, due accorgimenti: una torcia frontale, e fazzoletti di carta. Perché l’aria gelida, col pancino sudato…